Migrazioni

Consiglio permanente: card. Bagnasco, i tre livelli dell’azione della Chiesa a favore dei migranti

“Continua l’attenzione e l’impegno solidale del nostro Paese verso i flussi di tanta povera gente che fugge da guerra, fame, persecuzione religiosa ed etnica, alla ricerca di un futuro migliore”. Lo ha assicurato il card. Bagnasco, nella prolusione del Consiglio permanente della Cei. “Sembrano essere in atto tentativi di cooperazione concreta che mirano a incentivare, in modo proporzionato e garantito, lo sviluppo e la pace in Paesi che si trovano da anni in gravi difficoltà”, l’analisi del cardinale a proposito dello “sfondo” entro cui “si colloca anche l’azione della nostra Chiesa”, che si articola su tre livelli. Innanzitutto, ha spiegato Bagnasco, “con un’azione di sostegno direttamente nei Paesi di provenienza: per fermarci agli ultimi 4 anni, sono 2.727 i progetti di formazione e sviluppo sociale sostenuti con fondi 8xmille destinati alla Chiesa cattolica, con uno stanziamento pari a 370 milioni e 400mila euro”. In quest’ottica, va letta anche l’iniziativa straordinaria della Cei “Liberi di partire, liberi di restare”, che “punta a costruire un ponte tra le nostre Chiese e, in particolare, quelle dell’Africa e ha per beneficiari principali i migranti minorenni”. Il progetto, ha reso noto Bagnasco, prevede un impegno complessivo di 30 milioni di euro, tratti sempre dai fondi 8xmille.Un secondo livello di intervento riguarda “il coinvolgimento diretto anche della Cei nella realizzazione di corridoi umanitari per l’arrivo in Italia di profughi, fuggiti da Paesi in conflitto: attraverso le diocesi si accompagnerà un adeguato processo di integrazione ed inclusione nella società italiana”. Il terzo livello, infine, vede “la presenza operosa della Chiesa, in collaborazione con le Autorità locali competenti”: “Parrocchie, istituti religiosi, associazioni e gruppi, Caritas diocesane e Uffici Migrantes: ogni risorsa è in campo – ha garantito Bagnasco – nell’ottica dell’accoglienza sempre necessaria, ma anche nell’intento di integrare coloro che mostrano nei fatti di volerlo, di partecipare attivamente ai percorsi previsti, di imparare la lingua, di conoscere il nostro Paese e la sua cultura, di cominciare ad amarlo come il proprio, operando per il bene comune”.