Anniversari

Valdesi: 17 febbraio 1848; Paolo Ricca (teologo), “il rispetto delle minoranze è termometro di democrazia”

“Come vengono trattate le minoranze è il termometro della democrazia, dove le minoranze sono maltrattate, ignorate, perseguitate o rifiutate la democrazia è debole o addirittura inesistente”. Questo il messaggio oggi della celebrazione del 17 febbraio, data in cui si ricorda l’estensione dei diritti civili ai valdesi nel 1848, e pochi giorni dopo anche agli ebrei, grazie alle Lettere Patenti di re Carlo Alberto. A sottolinearlo è il teologo valdese Paolo Ricca che raggiunto telefonicamente dal Sir, riporta subito la celebrazione di oggi all’attualità: “Questa è la sorte oggi di molte chiese cristiane in Paesi islamici dove sono ridotte al silenzio, soltanto al culto privato e non possono comparire in pubblico. La piccola vicenda dei valdesi non è per niente soltanto una cosa del passato”. L’estensione dei diritti civili ai valdesi e poi agli ebrei dopo secoli di persecuzione e ghettizzazione è stato “un guadagno per tutti, per la democrazia, che non è soltanto mai democrazia politica ma è anche democrazia religiosa, democrazia culturale. È esistenza di una pluralità”. “Il messaggio – spiega il teologo – è quindi implicito nel fatto. E il fatto è che una piccola minoranza a lungo perseguitata, distrutta, discriminata, ghettizzata, è stata riconosciuta come una presenza legittima all’interno di una comunità nazionale che allora era lo Stato sabaudo e poi è diventata l’Italia. Un paese cattolico che riconosce una presenza protestante sia pure appunto minuscola dal punto di vista numerico, però tenace nell’affermare il suo diritto all’esistenza e alla testimonianza: questo è il significato”.


Le chiese valdesi oggi, con un centinaio di comunità e una popolazione di circa 24mila persone, sono le più antiche delle chiese protestanti presenti nel nostro paese. Dal 1979 esse sono integrate in un unico Sinodo con le chiese metodiste.  Numerosi sono gli eventi che le chiese protestanti hanno organizzato per ricordare il 17 febbraio attorno ai temi dei diritti, della laicità, dell’impegno nella società.
Nelle Valli valdesi del Piemonte le celebrazioni del 17 febbraio sono caratterizzate dai tradizionali Falò della libertà che sono stati accesi la sera del 16 febbraio per ricordare il gesto di gioia con cui la popolazione delle Valli accolse la notizia della propria emancipazione nel 1848. Tra i falò da segnalare quello di Torino nella centralissima piazza Castello. Alla celebrazione erano presenti anche il presidente della comunità ebraica torinese Dario Disegni e la sindaca Chiara Appendino.