Università

Papa Francesco: arrivato a Roma Tre, centinaia di studenti dietro le transenne

Roma, 17 febbraio 2017: Papa Francesco all’Università Roma Tre (Siciliani-Gennari/SIR)

Il Papa è arrivato con una decina di minuti di anticipo, alle 9.50 circa, nel piazzale antistante la sede principale dell’Università Roma Tre, in via Ostiense. Sceso dalla macchina, è stato accolto dal rettore dell’Università, Mario Panizza, accompagnato dalla moglie, e da alcune autorità accademiche. Subito dopo, Francesco si è recato davanti alle transenne, gremite di studenti e anche di alcune giovani famiglie con figli piccoli al seguito, che il Papa ha salutato e baciato. Non è mancato il saluto iniziale ai volontari. Comincia così la prima visita del Papa a un ateneo pubblico italiano, che quest’anno festeggia i 25 anni di fa ed è il più “giovane” ateneo della Capitale, frequentato da circa 40mila studenti. E al centro della visita del Papa, che si svolgerà all’aperto nel grande piazzale dove sono state collocate 1.200 sedie, sarà proprio l’incontro con la popolazione studentesca: Francesco, infatti, dialogherà con gli studenti rispondendo alle loro domande. Tra loro, Nour Essa, 31 anni, nata a Damasco e arrivata in Italia da Lesbo insieme al Papa, ospite del suo volo insieme ad altri undici rifugiati, nell’aprile 2016. Francesco l’ha già salutata in anticipo, da dietro le transenne, accompagnata dal marito e dal figlio Riad. Hanno posto domande anche Niccolò Antongiulio Romano, 23 anni, al quinto anni di giurisprudenza e prossimo alla laura con una tesi sulla disciplina giuridica delle energie rinnovabili; Giulia Trigilo, 23 anni, frequenta l’ultimo anno della laura magistrale in Economia dell’Ambiente e dello sviluppo ed è rappresentante degli studenti nel Consiglio di amministrazione dell’ateneo; Riccardo Zucchetti, 23 anni, che frequenta il secondo anno del corso di laurea magistrale in Tecnologie della Comunicazione e dell’informazione ed è membro attivo della pastorale universitaria. Il Papa, intanto, indugia molto nei saluti  alle migliaia di studenti presenti, con cui scambia sorridente alcune parole e si sottopone volentieri alla “liturgia” degli immancabili “selfie”. La folla lo acclama e non vuole lasciarlo andare.