Otto marzo

Donna: Previte (Cristiani per servire), “non basta una Giornata, ma soluzioni per valorizzarne le specificità”

“La Giornata internazionale della donna, che ogni anno si celebra l’8 marzo, ci ricorda il dovere di continuare la difesa dei diritti della donna e della valorizzazione della stessa”. Lo sottolinea oggi, in una nota, Franco Previte, presidente di “Cristiani per servire”, che punta l’attenzione, in particolare, sulle “violenze verso le donne, specie quelle portatrici di disabilità fisica e psichica”. “Purtroppo nei Governi Renzi e Gentiloni – prosegue Previte – non hanno ‘valutato’ la mancanza di quel ministero o di quella struttura, la cui azione è tesa alla ‘difesa’ della donna ed è strano che non si è ritenuto precipuo il riconoscimento delle Pari Opportunità dei diritti con l’uomo, ancora oggi carenti in alcuni settori”. Di fronte alle tragedie che si consumano in famiglia, il presidente di Cristiani per servire chiede “più consistenti ‘interventi legislativi’, già parzialmente adottati, per dare risposte alle necessità di congiunti, mariti, figli costretti a far fronte quotidianamente a fatti che logorano le loro resistenze fisiche e psichiche in una silenziosa sofferenza”.

In assenza di strutture del Governo in atto per la difesa della donna, per Previte, “importante è a livello europeo continuare a proporre soluzioni che tengano sempre conto della specificità dell’essere donna, dei valori conquistati di uguale opportunità, rispetto, promozione e garanzia futura”. Questo “il significato del ricordo dell’8 marzo 2017 nella Giornata internazionale della donna, per rievidenziare, anche al Governo Gentiloni, l’importanza, tra altre necessità, di taluni valori fondamentali etici, sociali e dopo politici “. “Il problema femminile non può essere ricordato solo in questa Giornata, ma nella quasi certezza di continuare a proporre soluzioni atte a risolvere anche quelle specificità di essere donna, riconoscendo il loro ottimo lavoro di laboriosità e di ingegno sia nel sociale che nel politico, parità di partecipazione in Italia non ancora efficienti ed efficaci”.