Riforma della Curia

Card. Maradiaga: con il C9 “abbiamo già fatto 18 riforme. I risultati ci sono, ma non si vedono perché non fanno rumore”

“Abbiamo già fatto 18 riforme. A volte ci chiedono ‘ma cosa fa questo Consiglio di cardinali? Non vediamo risultati’. I risultati invece ci sono, ma non si vedono perché non fanno rumore. Papa Francesco nel discorso del Natale scorso alla Curia romana li ha elencati proprio per far vedere che si cammina”. Lo afferma il cardinale Oscar Rodriguez Maradiaga, il coordinatore del Consiglio di 9 cardinali (C9) istituito da Papa Francesco, in un’intervista pubblicata dal settimanale della Chiesa torinese “La Voce e il Tempo”. Maradiaga racconta di come è nato il C9 e del lavoro svolto in questi anni per la Riforma della Curia. “Tra i nodi da affrontare, un numero eccessivo di dicasteri”, rileva il cardinale, secondo cui “si è proceduto ad accorpare alcuni consigli in dicasteri, non per dare più importanza ad alcuni, ma per semplificare la burocrazia e lavorare più agilmente. Non un accentrare, ma uno snellire”. Per il coordinatore del C9, “quando le riforme saranno fatte” uscirà la nuova costituzione sul governo della Chiesa: “non sarà l’inizio, ma la fine di un processo”, assicura Maradiaga, per il quale “il Consiglio continuerà perché non è stato costituito solo per riformare la ‘Pastor bonus’, ma per offrire consigli quando il Santo Padre li richiede”. Maradiaga sottolinea poi come “quando Papa Francesco parla di ‘Chiesa in uscita’ ci dice che non dobbiamo fermarci nelle nostre curie, nelle nostre canoniche, ma andare incontro a coloro che si sono allontanati o a coloro che non abbiamo mai incontrato perché nessuno gli ha mai parlato di Dio”. Si tratta di diffondere “quella gioia del Vangelo” che emerge da “Evangelii gaudium”, che “riassume lo stile sudamericano di Papa Francesco: la gioia, l’allegria”. E sul prossimo Sinodo sui giovani, il cardinale evidenzia come “dobbiamo prepararci bene, ascoltando anche quei ragazzi che non vengono in Chiesa, quelli marginalizzati per la droga, dobbiamo attrarli verso Dio”. “Come ha fatto don Bosco e come ci ripete Papa Francesco – conclude – guardando ad una Chiesa che cammina con loro, aperta al cambiamento, in uscita per farsi vicina a ciascuno”.