Esteri

Uganda: Akello (ambasciatrice), “l’economia cresce bene”

(DIRE-SIR) – In Uganda economia e sicurezza negli ultimi anni si sono rafforzate, e questo è uno dei fattori che hanno favorito la vittoria alle presidenziali di Yoweri Museveni, capo di Stato da oltre trent’anni. Per questo Grace Akello, ambasciatrice dell’Uganda in Italia, trova “logico” che i cittadini lo abbiano riconfermato in carica. Intervistata dall’agenzia Dire, Akello chiarisce che “l’opposizione non è debole. Alle ultime elezioni abbiamo ad esempio avuto tra i candidati Kizza Besygie del Forum of democratic change, l’ex Primo ministro, e molti altri provenienti da vari partiti di opposizione”, che hanno dato al presidente uscente filo da torcere, ma non sono riusciti a batterlo perché “Museveni è un leader forte”. “La ricchezza in Uganda sta crescendo – assicura l’Ambasciatrice – è una delle economie più forti dell’Africa e la popolazione se ne sta accorgendo. Anche il livello della sicurezza è molto migliorato, il paese è più pacifico”. In che modo il governo combatte il terrorismo e l’islam radicale? “In Uganda – risponde la rappresentante diplomatica- procediamo con molta attenzione. A luglio del 2010 – quando abbiamo subito un doppio attacco bomba – abbiamo scoperto che nel paese esistevano delle cellule legate al terrorismo islamico di Al-Qaeda. Ai terroristi non era piaciuto che truppe ugandesi facessero parte del contingente di pace dell’Unione africana – l’Amisom, ndr – presente in Somalia. Per questa ragione, molte persone sono morte, persone che stavano semplicemente assistendo a una partita di rugby. Le bombe infatti esplosero all’interno dello stadio. Altre esplosero in un ristorante, dove della gente stava cenando. Da allora abbiamo ristrutturato la sicurezza interna, e procediamo con estrema attenzione, a partire dall’identificazione di tutte le persone che risiedono entro i confini nazionali”. Un’altra grave minaccia per gli ugandesi è oggi rappresentata da cancro, “una nuova emergenza”, come lo definisce Grace Akello, “ma non un nuovo problema. La gente forse lo percepisce di più perché grazie ai media è meglio informata. Ma gli ammalati sono tanti”. In risposta a questa complessa malattia “abbiamo da molto tempo fondato un centro specializzato per la lotta ai tumori – l’Uganda cancer Institute – Il problema è come sempre trovare i fondi per finanziarlo e fornire così le cure necessarie. Inoltre abbiamo bisogno che il sistema sanitario nazionale faccia maggiore informazione-  aggiunge ancora l’ambasciatrice – affinché i malati non si rivolgano ai medici quando è ormai troppo tardi. Le persone devono sapere che cos’è il cancro, cosa provoca e quali conseguenze comporta. In molti sono ancora convinti che e’ sufficiente essere toccati da un malato per restarne contagiati. Esiste una vera propria fobia”. Di fronte a una situazione così complessa, l’Ambasciatrice suggerisce di mettere rapidamente in campo “una strategia per il trattamento dei malati oncologici prima che sia troppo tardi”, partendo “dall’educazione” e dalla creazione “di consapevolezza” circa questo insidioso problema.

(www.dire.it)