Riepilogo

Sir: le principali notizie di oggi dall’Italia e dal mondo. Piano Madia contro il precariato, voto al Parlamento Ue sul Ceta, Anas ricostruisce le strade dopo il sisma

Italia: pubblica amministrazione, prende forma il “piano Madia” contro il precariato

Superare il precariato, valorizzare la professionalità acquisita da chi lavora da almeno tre anni nella Pubblica amministrazione: sono i cardini del piano di assunzioni straordinario cui sta lavorando il governo. Un progetto già annunciato del quale ora si chiariscono elementi essenziali, a partire proprio dagli anni di lavoro già effettuati, anche se non continuativi, per poter accedere alle assunzioni. Il piano straordinario di assunzioni per il superamento del precariato storico, ormai conosciuto come “bozza” o “riforma Madia” (Marianna Madia è ministro per la riforma della pubblica amministrazione), si svilupperà lungo il triennio 2018-2020 e avrà due modalità: anzitutto la possibilità di assunzione a tempo indeterminato di chi già lavora in una determinata amministrazione a tempo determinato ed è stato selezionato tramite concorso; in secondo luogo saranno aperti bandi che riservino almeno il 50% dei posti disponibili a personale interno con contratti di lavoro flessibile. Il piano sarà ora discusso con le organizzazioni sindacali.

Centro Italia: Anas ripara 400 strade per far ripartire le quattro regioni colpite dal terremoto

Sono oltre 400 gli interventi individuati dall’Anas per ripristinare i collegamenti infrastrutturali delle quattro regioni del centro Italia colpite dal terremoto: Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria. La notizia viene dal Dipartimento della Protezione civile, che ha approvato il primo stralcio del programma – definito da Anas, Regioni e gestori stradali – per gli interventi di ripristino e messa in sicurezza della rete stradale interrotta o danneggiata. La spesa prevista sarebbe di 389 milioni di euro. La rete stradale è giudicata di primaria importanza sia per le operazioni di sgombero delle macerie che di ulteriori interventi di soccorso, nonché per far ripartire l’economia del territorio e la successiva ricostruzione dei paesi distrutti dal sisma. Il ministro delle infrastrutture, Graziano Delrio, ha spiegato: “Siamo impegnati acccanto alle comunità colpite perché senza collegamenti non vi è sviluppo e ripresa dell’attività economica”.

Parlamento europeo/1: oggi al voto l’accordo commerciale Ceta tra Ue e Canada

Il Parlamento europeo discute e vota oggi l’accordo economico e commerciale globale Ue-Canada (Comprehensive economic and trade agreement, Ceta). L’accordo, che sta suscitando reazioni contrarie in ambienti politici e nella società civile europea, si prefigge di “aumentare i flussi di beni e di servizi commerciali e di investimento”, eliminando i dazi sulla maggior parte dei beni e dei servizi, aprendo inoltre il mercato degli appalti pubblici del Canada alle imprese europee”. Ue e Canada hanno peraltro confermato esplicitamente il diritto degli Stati a rifarsi al diritto nazionale. Il commissario europeo al Commercio, Cecilia Malmström, ha definito il Ceta “il più avanzato e moderno accordo commerciale mai negoziato dall’Ue”, che dovrebbe aumentare il Pil comunitario di circa 12 miliardi di euro l’anno. Le preoccupazioni – espresse anche da una piccola manifestazione svoltasi fuori dal Parlamento Ue a Strasburgo in mattinata – sono legate al rispetto delle normative Ue e degli Stati membri su diritto dei lavoratori, ambiente, sicurezza, salute, difesa dei consumatori. Domani giungerà a Strasburgo il premier canadese Justin Trudeau per tenere un discorso dinanzi agli eurodeputati.

Parlamento europeo/2: risoluzione chiede fondi per sostenere la pratica dell’aborto nel mondo

Ha diviso l’emiciclo la risoluzione non legislativa (dunque non vincolante) approvata ieri dall’Europarlamento, in vista della 61ma sessione della Commissione Onu sullo status e i diritti delle donne nel mondo. Il testo è passato con 371 sì, 198 voti contrari e 74 astensioni. Il Parlamento europeo, vi si legge, “condanna fermamente la norma che vieta alle organizzazioni internazionali di ricevere dagli Usa finanziamenti per la pianificazione familiare se offrono servizi per l’aborto”. In sostanza si rigetta la decisione del presidente statunitense Trump di negare fondi alle ong che favoriscono l’aborto nei Paesi in via di sviluppo. La risoluzione (molto ampia, con numerosi aspetti positivi circa la tutela e promozione dei diritti delle donne su scala globale) chiede inoltre all’Ue di “aumentare i finanziamenti in materia di salute sessuale e riproduttiva”, istituendo un apposito fondo che metta a disposizione i finanziamenti per tali ong negati ora dagli Usa.

Libia: possibili elezioni nel febbraio 2018. Si attendono conferme da Al Sarraj e Haftar

La situazione politica in Libia resta incerta, mentre il Paese è diviso tra il governo insediato a Tripoli (sostenuto dalla Comunità internazionale e referente di Onu e Ue) e quello di Bengasi. Ieri l’agenzia ufficiale egiziana Mena ha riferito dei colloqui indiretti al Cairo fra il premier libico Fayez Al Sarraj e il generale Khalifa Haftar, durante i quali sarebbe stato “concordato di tenere elezioni parlamentari e presidenziali nel febbraio 2018, in linea con l’accordo politico libico” firmato a Skhirat nel dicembre 2015. Si attendono però conferme da entrambe le parti per un processo democratico che potrebbe riportare lo stato di diritto nel Paese nordafricano.

Stati Uniti: Yellen (Fed), “non frenare l’economia”. Trump incontra Netanyahu

L’audizione di ieri al Senato americano della presidente della Fed, Janet Yellen, è sulle prime pagine dei giornali e divide i partiti degli States. Yellen ha richiamato il governo a non chiudere le porte ai commerci mondiali mediante il protezionismo, ha invitato a rilanciare gli investimenti tenendo sotto controllo il debito e ha insistito sul rischio che il freno posto all’immigrazione potrebbe “rallentare la crescita economica” americana. Il presidente Trump oggi incontra invece il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, con il quale discuterà della situazione in Medio Oriente, dei rapporti con i Paesi arabi, del negoziato tra Israele e Palestina, del contrasto al terrorismo.