Povertà

Papa Francesco: a Global Foundation, “risanare i mali prodotti da una globalizzazione irresponsabile”, come Madre Teresa

“I rischi paventati da san Giovanni Paolo II si sono ampiamente verificati”, ma “nello stesso tempo si sono sviluppati e attuati tanti sforzi di individui e di istituzioni per risanare i mali prodotti da una globalizzazione irresponsabile”. È l’analisi del Papa, che nel discorso rivolto alla Global Foundation ha citato la Centesimus annus, in cui il Papa polacco, già nel 1991, “di fronte al crollo di sistemi politici oppressivi e alla progressiva integrazione dei mercati che ormai chiamiamo abitualmente globalizzazione, avvertiva il rischio che si diffondesse ovunque l’ideologia capitalistica”, che “avrebbe comportato una scarsa o nulla considerazione per i fenomeni dell’emarginazione, dello sfruttamento e dell’alienazione umana, ignorando le moltitudini che vivono ancora in condizioni di miseria materiale e morale, e affidandone fideisticamente la soluzione unicamente al libero sviluppo delle forze del mercato”. “Il mio predecessore, domandandosi se un tale sistema economico fosse il modello da proporre a coloro che cercavano la via del vero progresso economico e sociale, giunse a una risposta nettamente negativa. Questa non è la via”, ha ricordato Francesco. Madre Teresa di Calcutta, invece, che è “un simbolo e un’icona dei nostri tempi, in qualche modo rappresenta e riassume” gli “sforzi di individui e istituzioni per risanare i mali prodotti da una globalizzazione irresponsabile”, ha sottolineato il Papa: “Lei si è chinata sulle persone sfinite, lasciate morire ai margini della strada, riconoscendo in ciascuna di esse la dignità data da Dio. Ha accolto ogni vita umana, quella non nata e quella abbandonata e scartata, e ha fatto sentire la sua voce ai potenti della terra perché riconoscessero i crimini della povertà creata da loro stessi”.