Giornata del migrante: mons. Marceau (Nizza), essere “samaritani” oggi sulla frontiera italo-francese di Ventimiglia

Un invito e un appello ad aprire i cuori e le mani per venire in soccorso dei migranti che passano sulla nostra strada. E’ stato lanciato da monsignor André Marceau, vescovo di Nizza, regione che sta vivendo una situazione “allarmante” lungo la frontiera italo-francese di Ventimiglia. “Parlare di migranti – scrive mons. Marceau – significa parlare di uomini, donne, giovani e bambini che sono alla nostra frontiera. Contro la loro volontà hanno lasciato una terra che li ha visti nascere, una patria, una famiglia, hanno un nome, una storia, una religione, delle tradizioni. Forse sono preda di trafficanti criminali. La loro storia e la nostra è quella di una umanità in cerca di pace, fraternità, di una vita possibile”. Il vescovo chiede ai cristiani di dare testimonianza di una “umanità elementare” e pone un interrogativo: “Chi prende sulle proprie spalle l’uomo caduto a terra, come il ferito sulla strada di Gerico nella parabola del Vangelo? Chi è oggi il Samaritano? Nulla e nessuno può impedire a un cuore e a delle mani di aprirsi per dare da mangiare, vestire e curare un fratello che passa sulla strada”.