Religioni e pace

Incontro di Assisi: Riccardi (Sant’Egidio), “come sarebbe vuoto il mondo senza il dialogo e la preghiera”

“Molte volte, di fronte agli atti terroristici, di fronte a conflitti, ci siamo sentiti dire: ma a che serve il vostro dialogo? Si potrebbe dire: a che serve la preghiera? Come sarebbe vuoto il mondo! Come sarebbe terribile il mondo senza il dialogo e la preghiera! La preghiera segretamente illumina il mondo, mentre il dialogo tiene insieme la realtà sempre a rischio di frammentarsi in odi e incomprensioni”. Lo ha detto Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio, aprendo ieri pomeriggio ad Assisi l’incontro “Sete di Pace. Religioni e culture in dialogo” che sta riunendo nella città di San Francesco oltre 500 leader religiosi e personalità del mondo politico e culturale a trent’anni dallo storico invito di Giovanni Paolo II ai leader delle religioni. Era il 27 ottobre 1986. Riccardi ha ripercorso questi trenta anni di storia del dialogo. “In trent’anni – ha detto -, questo spirito ha camminato: ha affratellato, ha fatto crescere azioni di pace, ha creato la consapevolezza del legame tra comunità religiose differenti, ha contrastato l’asservimento della religione alla guerra e al terrorismo”. “Ha abitato il mondo globale, con le sue sfide: l’avvicinamento dei popoli, ma anche le nuove paure. Ha fatto i conti con il terrore della storia che oggi prende tanti”. E citando lo studioso di religioni Pietro Rossano, che afferma “Siamo consapevoli che la religione in se stessa è una forza debole. E’ aliena dalle armi, dal denaro, dal potere politico… Ma possiede la forza dello spirito che può renderla forte, invincibile e finalmente vittoriosa”, Riccardi ha concluso: “E’ la forza dello spirito – ha quindi commentato Riccardi – che conduce a vivere insieme in pace. Tutto questo ci conferma nella necessità di avere, tutti, un maggiore coraggio nel creare un movimento di pace”.