Pasqua 2016
“Guardare al Risorto vuol dire essere salvati ma anche divenire strumenti di salvezza per il nostro prossimo. Dono e responsabilità si incontrano, anzi si esigono reciprocamente”. È quanto scrive il vescovo della Spezia-Sarzana-Brugnato, monsignor Luigi Ernesto Palletti, nel messaggio inviato alla diocesi in occasione delle festività pasquali. Secondo il presule, “il mistero pasquale di morte e risurrezione del Signore Gesù non ci è dato né per far sorgere una speranza ideale, quasi utopica, né per fondare una semplice filosofia di vita. Il Risorto ci conduce invece alla concretezza della nostra esistenza, al valore e al senso vero della nostra esistenza”. Con la redenzione, Gesù “ci apre concretamente l’orizzonte dell’eternità. Essa – aggiunge – diventa così il metro autentico del nostro cammino e ci rivela quanto sia prezioso il tempo presente. In esso infatti siamo chiamati a compiere le scelte essenziali, quelle che nell’oggi delle nostre giornate segneranno il ‘per sempre’ della nostra vita”. “Il Signore – prosegue il vescovo – ci chiede di guardare in alto, non per sfuggire alla realtà, ma per poterci immergere più profondamente e consapevolmente nel cuore del mondo. Lì infatti siamo inviati per far risuonare il Vangelo della Misericordia come testimoni autorevoli”. “Testimoni – osserva – non perché infallibili, ma perché per primi abbiamo fatto, e ogni giorno siamo chiamati a fare, la continua esperienza del perdono di Dio”. Mons. Palletti conclude il suo messaggio rivolgendo “un pensiero particolare a tutte quelle donne e quegli uomini che, per qualunque motivo, stanno vivendo un momento di particolare difficoltà” e “un ricordo nella comunione e nella fede a tutti quei fratelli e quelle sorelle che, nel mondo, sono perseguitati a causa del nome di Gesù. Sono tanti e spesso troppo dimenticati”.