Auguri

Pasqua: mons. Vecerrica (Fabriano-Matelica), “attraversiamo la porta del giardino riaperto da Gesù risorto”

Mons. Giancarlo Vecerrica, vescovo di Fabriano-Matelica (Foto: studio Cico)

“Nella confusione e nel profondo travaglio che stiamo vivendo, ogni domenica, la Pasqua di Gesù ci coinvolge con la sua nuova vita, perché la Pasqua è riconoscere Gesù presente qui ed ora, come duemila anni fa”. Lo afferma monsignor Giancarlo Vecerrica, Amministratore apostolico di Fabriano-Matelica,  nella lettera pasquale alla diocesi. “Coloro che si lasciano attrarre da Gesù risorto si riforniscono della forza della speranza e dell’energia dell’impegno per aprire nuove strade al nostro territorio, dove è urgente ridare vita a tutte le aziende e alle buone operazioni umane, facendo del nostro entroterra un bene anche per coloro che vivono nella costa adriatica con le bellezze paesaggistiche, artistiche e storiche”, prosegue mons. Vecerrica, per il quale “le comunità familiari e parrocchiali, le associazioni possono far rifiorire l’amicizia autentica”. “I politici e gli amministratori – aggiunge – possono ritornare ad ascoltare il popolo e a servirlo, senza depauperarlo, come avviene ora, togliendo i sussidi sanitari, conquistati con sacrifici dalle popolazioni di montagna, come la nostra”. “I giovani, oggi i più delusi, se ascoltati, accompagnati e forniti di mezzi per esprimersi da noi adulti, possono ritornare protagonisti”, continua il vescovo, secondo cui “le famiglie possono essere costruite e difese con i giovani pieni di speranza, non con le teorie falsamente innovatrici, garantendo loro un lavoro ed una dignità di cui spesso sono privati, prigionieri della precarietà e di lunghi periodi di disoccupazione”. Non manca poi “uno sguardo di accoglienza verso le persone più in difficoltà e verso gli immigrati che stanno raggiungendo anche il nostro territorio, affinché siano sempre visti come una possibilità di crescita e di bene e non come un ostacolo o un fastidio”. Per mons. Vecerrica, questa è “la Pasqua, il giardino riaperto da Gesù con la sua risurrezione dove tutti possono rientrare”. Il vescovo invita “ad attraversare la Porta del giardino, perché abbiamo bisogno proprio di questo”.