Pasqua 2016

Giubileo: mons. Cancian (Città di Castello), “la misericordia può cambiare il nostro sguardo e allargare il cuore”

“La Pasqua 2016 possa portare buone novità a tutti coloro che vivono nella disoccupazione, nel disagio, nelle sofferenze di vario genere, nella solitudine e qualche volta nella disperazione”. È l’augurio espresso dal vescovo di Città di Castello, monsignor Domenico Cancian, in occasione delle festività pasquali. Nel messaggio inviato alla diocesi, il vescovo afferma che “le situazioni di sofferenza che ognuno sta vivendo, quelle che provengono dalle contraddizioni sociali e anche politiche, non raramente molto deprimenti, mettono in crisi la speranza”. “D’altra parte – prosegue – le soddisfazioni e le gioie umane sono così limitate che non riempiono il cuore dell’uomo perché non offrono una gioia che abbia il sapore dell’eterno”. Ma “la Pasqua – osserva mons. Cancian – dà ampia ragione sia al nostro soffrire che al nostro gioire. Al nostro vivere”. Nell’anno giubilare, il vescovo di Città di Castello non può non notare come “il nostro Paese e la nostra terra Altotiberina hanno bisogno di misericordia. Ne abbiamo bisogno per riconciliarci con noi stessi, per (ri)accendere l’amore vero e fecondo nelle famiglie, per ritrovare la forza di credere e di lottare per un futuro migliore specialmente per i giovani”. Secondo mons. Cancian “un bel segno di speranza è il fatto che alcune centinaia di nostri giovani dopo Pasqua saranno in pellegrinaggio a piedi da Monterosi a Roma in San Pietro, dove insieme a diversi sacerdoti celebreremo il Giubileo, dopo aver attraversato la Porta Santa”. La misericordia, osserva il vescovo, “può cambiare il nostro modo di pensare e di vivere, può cambiare il nostro sguardo e allargare il cuore. La misericordia non è semplicemente un sentimento, è il modo più umano di porci nei confronti degli altri, imparando ogni giorno di più a diventare misericordiosi, comprensivi, fraterni”.