Terrorismo
“Siamo chiusi dentro l’edificio del Parlamento europeo. La sensazione è quella di vivere oggi in una città spopolata, è come combattere una guerra a mani nude”. Damiano Zoffoli, eurodeputato, racconta al Sir i sentimenti che si provano in queste ore nelle sedi comunitarie. “Certamente – ci spiega – si è voluto colpire l’Europa che, pur nelle sue contraddizioni e limiti, rappresenta un simbolo di libertà e democrazia nel mondo”. Massima allerta in queste ore nelle sedi Ue, così pure nei luoghi pubblici a Bruxelles: tribunale, scuole, chiese, sedi dei municipi e del parlamento belga, parchi pubblici, fermate degli autobus… Tutte i media sono in diretta sulle vicende odierne, raccogliendo testimonianze dall’aereoporto e dalle fermate della metropolitana. I social network mostrano iniziative di solidarietà e di preghiera per la città. Non mancano gli appelli alla pace e alla solidarietà dalle numerose comunità credenti presenti in una città multireligiosa e multietnica. Zoffoli afferma ancora. “Senza una difesa e un’intelligence comune e un forte rilancio dell’ideale europeo non si vince la paura e si perde la speranza”.