Tv2000
“A Damasco finalmente in questi 14 giorni non si sono più sentiti colpi di artiglieria, non si sono sentiti rumori di cacciabombardieri, non sono caduti dei mortai, i bambini hanno potuto andare a scuola, e tornare da scuola senza l’apprensione che di solito c’era. In altri posti però la tregua è molto fragile e a macchia di leopardo”. Lo ha detto il nunzio apostolico a Damasco, mons. Mario Zenari, in un’intervista al Tg2000, il telegiornale di Tv2000. Nonostante le due settimane di calma apparente a Damasco, ha aggiunto mons. Zenari, nel resto della Siria si vive ancora tanta sofferenza: “Tutti sono stanchi di questa guerra e della violenza. Oltre 10mila bambini hanno perso la vita in questo conflitto. Sono state distrutte case, infrastrutture, fabbriche, scuole e ospedali. Il desiderio di tutti è che si ponga fine a questa violenza e che ci si sieda al tavolo delle trattative. Bisogna mettere fine a questa tragedia, speriamo di vedere presto la fine del tunnel. Le armi tacciano e si usi la parola come arma al tavolo delle trattative”. Il nunzio a Damasco ha infine commentato la possibilità manifestata dall’inviato speciale Onu, Staffan De Mistura, che entro un anno e mezzo la Siria possa arrivare a nuove elezioni: “Me lo auguro, certo che il cammino è tutto in salita. Credo che la comunità internazionale e l’inviato speciale dell’Onu facciano bene a fissare delle date, l’importante è che possa proseguire speditamente questo tavolo delle trattative, e anche se la strada è lunga, sappiamo che comincia sempre dai primi passi una meta lunga”.