Referendum

Riforma costituzionale: Olivetti (Lumsa), “un passaggio necessario ma con una serie di incognite”

“Un passaggio necessario ma con una serie di incognite”. Così Marco Olivetti, ordinario di diritto costituzionale alla Lumsa di Roma, parlando al seminario di studio sulla riforma costituzionale organizzato questa sera dall’Istituto Vittorio Bachelet dell’Azione Cattolica italiana, definisce la cosiddette “riforma Boschi”. “Credo che questa riforma sia necessaria per sbloccare il sistema parlamentare italiano e superare la sua contraddizione non risolta del bicameralismo paritario che non possiamo più permetterci”; tuttavia, sostiene, “vi sono una serie di incognite: si può scommettere sulle regioni per rinnovare la rappresentanza politica? Il Senato sarà una Camera inutile o un ‘veto player’ non domabile? I procedimenti legislativi si aggroviglieranno l’uno sull’altro?”. “La regionalizzazione del Senato è un progetto carsico nella storia costituzionale post-bellica. Anche nella riforma del titolo V vi era un promessa, rimasta insoddisfatta”. Oggi “abbiamo una Camera delle regioni nel momento in cui si svuota il regionalismo legislativo”. Per quanto riguarda la composizione del Senato, “la scelta, da parte dei Consigli regionali, è una rottura radicale”. “Che tipo di Camera potrà essere?”, si chiede Olivetti con riferimento al “doppio incarico dei senatori (al tempo stesso sindaci e consiglieri regionali)”, alla “mancata scelta sul metodo di lavoro” e alle “difficoltà di essere davvero l’anello mancante. Il Senato non potrà più dare o revocare la fiducia, l’iniziativa legislativa partirebbe sempre dalla Camera dei deputati, la partecipazione del Senato sarebbe ‘eventuale’”. Se approvata, conclude il costituzionalista, “questa riforma avrà bisogno di un percorso attuativo, pertanto il giudizio su di essa è sospeso, saranno decisive le norme attuative che potranno renderla funzionale o paralizzarla”.