Povertà
Quanti si sono recati ai Centri di ascolto della diocesi di Genova nell’anno 2015 “sono prevalentemente famiglie, sempre più italiane, con figli, spesso maggiorenni ma non ancora autonomi o tornati a vivere nella famiglia d’origine perché non più in grado di pagare un affitto autonomo”. Il dato è stato reso pubblico oggi durante la presentazione del report sulla povertà 2015, curato dalla Caritas diocesana, che riporta i dati dei Centri d’ascolto vicariali. Nel 2015 si sono presentate 8.611 persone (+ 0,8% rispetto al 2014). Tra il 2009 e il 2010 l’aumento era stato del 15,3% e tra il 2012 e il 2013 del 10,8%. Chi si è presentato ai Centri sono per il 65,6% donne, per il 60% circa italiane, per il 12% anziani (oltre 65 anni), per il 91% ha un carico familiare. Rispetto agli anni precedenti è aumentata la presenza maschile e la percentuale delle persone italiane mentre è rimasta stabile la presenza degli anziani. Complessivamente la cifra complessiva erogata dai Centri d’ascolto è stata di € 1.377.573,70. La percentuale più consistente riguarda l’abitare: il sostegno delle spese per l’affitto o il mutuo e le spese d’amministrazione e le utenze. In cifra assoluta per gli affitti o mutui e l’amministrazione si sono spesi € 378.476,2 e per le utenze € 535.207,2. Rispetto a 20 anni fa la percentuale complessiva destinata all’abitare è raddoppiata.