Sussidiarietà

Bene comune: Rosboch (Univ. Torino) a Mcl, “una concezione comunitaria è antidoto vero a diritti insaziabili”

“Quali sono i fattori del bene comune? Credo che in primo luogo ci sia la valorizzazione dei corpi intermedi, presupposto della rappresentanza che, se relegata a dei meccanismi formali, produce solo disaffezione di cui qualcuno si avvantaggia prima o poi”, ha spiegato Michele Rosboch, docente di storia del diritto italiano ed europeo all’università di Torino, durante la conferenza nazionale del Movimento cristiano dei lavoratori (Mcl) in corso oggi a Roma dedicata al tema della rappresentanza degli enti locali, aggiungendo: “il disinteresse per la vita sociale deteriora anche la fede. Lo stesso Papa Francesco ricorda come dovere l’interesse verso la politica”. Per il docente “le parole bene comune, sussidiarietà e corpi intermedi hanno pregnanza perché sono legati all’idea della società composta da individui che non sono singoli. Per questo è importante mettersi insieme e costruire”. Rosboch ha ricordato che “la stessa Europa è nata grazie alla ricchezza dei corpi intermedi che sono i comuni e le realtà locali. L’insieme delle realtà associative ha dato origine a una società plurale ma lo stato moderno a poco a poco ha eroso la forza dei corpi intermedi. Difenderli invece è importante perché significa allo stesso tempo difendere la libertà della persona, diversa dall’autodeterminazione”. “Oggi – ha concluso – i corpi intermedi godono di una pessima reputazione. Gli enti locali hanno tanti diritti ma anche moltissimi doveri come l’aprirsi all’interesse di tutti. Una concezione comunitaria è un antidoto vero alla comunità dei diritti insaziabili, per un vero equilibrio fra i diritti e i doveri”.