Politica
“Dovremmo prendere a balzo l’invito fatto da Papa Francesco a Firenze alla Chiesa italiana di partecipare alla vita sociale. La partecipazione però non è quella del singolo ma di persone che riescono a trascinare con sé o a far parte di una dimensione più ampia della propria candidatura politica o discesa in campo, come si diceva fino a qualche tempo fa. È la capacità quindi di connettere che deve essere fondamentale, che non significa costruire una nuova formazione politica cattolica ma costruire popolo intorno a sé ed essere parte di questo popolo”. È quanto ha affermato oggi a Roma monsignor Fabiano Longoni, direttore dell’Ufficio Cei per i problemi sociali e il lavoro, a margine dei lavori della conferenza nazionale del Movimento cristiano dei lavoratori. “Prima di candidarsi – ha proseguito monsignor Longoni – si deve ascoltare e connettere le persone. Il politico – e futuro amministratore – deve diventare un polo di un tessuto connettivo in cui facendo rete si rende protagonista della proposta che altri fanno insieme con lui”. Alla domanda se riconosce nella popolazione italiana una disaffezione verso il senso di comunità che in passato invece era molto presente nella vita sociale, il direttore dell’Ufficio Cei ha risposto: “Siamo diventati una società di individui, oggi rischiamo di snaturare la nostra essenza del munus, ossia del dono, che compone la parola comunità. Mancando dei legami, ciascuno porta avanti i propri interessi secondo logiche a volte anche positive, ma che non sono rappresentative di una dimensione di coscienza e sviluppo culturale tipiche del passato. Oggi bisogna ripartire dal basso, cercando la connessione. Da parte nostra, noi cristiani abbiamo una grande risorsa: la dottrina sociale della Chiesa. Questa è un luogo di confronto e impegno sia per attuarla sia per ampliarla perché i movimenti cattolici alla loro nascita furono propulsori di pensiero sociale. Secondo me questo momento di connessione significa coniugare il cambiamento sociale che sta avvenendo con la proposta cristiana che non è obsoleta”, ha concluso.