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Giovani: Ist. Toniolo, il 71% non ha fiducia nel futuro e il 60% è pronto a emigrare all’estero. Usa e Regno Unito le mete preferite

L’88,3% dei giovani italiani è disposto ad emigrare stabilmente pur di migliorare le proprie condizioni di vita e di lavoro e oltre il 60% è disposto anche a farlo all’estero. Sono alcuni dei dati evidenziati dal “Rapporto Giovani”, l’indagine promossa dall’Istituto Giuseppe Toniolo – in collaborazione con l’Università Cattolica e il sostegno di Fondazione Cariplo e di Intesa Sanpaolo – che ha coinvolto giovani italiani, francesi, spagnoli, tedeschi e britannici, 1000 per ogni nazionalità, tra 18 e i 32 anni. “Rispetto ai propri coetanei di Francia, Inghilterra, Spagna e soprattutto della Germania – si legge in una nota – i giovani italiani sono quelli che vedono con maggior preoccupazione la situazione del proprio paese e considerano le opportunità che offre sensibilmente peggiori rispetto al resto del mondo sviluppato”. Ad avere questa opinione è il 75% degli italiani intervistati, praticamente la stessa percentuale di chi sostiene che “andare all’estero è soprattutto un’opportunità per fare nuove esperienze e confrontarsi con altre culture contro il 63,4% dei francesi, il 41% dei tedeschi, il 48,8% degli inglesi e il 60,6% degli spagnoli”. Le mete preferite dai nostri giovani sono gli Usa (17,5%), davanti a Regno Unito (14%) e Germania (12,2%). “Ma la ‘fuga’ all’estero – prosegue la nota – rimane soprattutto una necessità per trovare migliori opportunità di vita e lavoro per il 45,4% dei giovani italiani”.

Una percentuale decisamente maggiore – anche 8 volte – di quella dei coetanei degli altri paesi. Il 71% degli italiani dichiara di “avere ‘per nulla’ o ‘poca’ fiducia” nella possibilità che tra tre anni le opportunità per i giovani nel proprio paese saranno migliori di oggi”. Una “percentuale simile a quella dei tedeschi (68,8%), anche se tale ‘pessimismo’ trova giustificazione in una situazione di partenza già considerata soddisfacente”. “L’Italia attuale presenta, nella percezione dei giovani, la combinazione peggiore in Europa tra condizioni attuali e aspettative verso il futuro”, commenta Alessandro Rosina, tra i curatori del Rapporto Giovani, per il quale “mettere i giovani nelle condizioni di immaginare un futuro diverso con opportunità concrete di realizzazione è la principale operazione che il sistema paese deve fare se non vuole perdere un’intera generazione”.