Lavoro
Un imprenditore che prega perché non sia costretto a licenziare i suoi operai. A citare quello che ha definito “un brav’uomo”, capace di “pregare col cuore e con i fatti per il prossimo, in una situazione difficile”, è stato il Papa, che ha concluso a braccio la catechesi di oggi, dedicata alle ultime opere di misericordia corporale e spirituale. “Ieri è venuto a Messa a Santa Marta un brav’uomo”, ha raccontato Francesco: “Un imprenditore, ma doveva chiudere la sua fabbrica perché non ce la faceva. Piangeva quell’uomo, giovane, e diceva: ‘Io non me la sento di lasciare senza lavoro più di 50 famiglie. Io potrei dichiarare il fallimento dell’impresa, io me ne vado a casa con i mei soldi, ma il mio cuore piangerà tutta la vita per queste famiglie'”. “Ecco un bravo cristiano, che è venuto con le opere”, l’omaggio del Papa: “È un uomo che sa pregare col cuore e con i fatti per il prossimo, in una situazione difficile. E non cercare la via d’uscita più facile, che si arrangino: questo è un cristiano”. “Mi ha fatto tanto bene sentirlo”, la testimonianza di Francesco: “Tanti dovrebbero pregare così oggi, oggi, in questo momento in cui tanta gente soffre per la mancanza di lavoro!”. “Pregare e lasciare che lo Spirito preghi in noi”, la consegna del Papa: “E questo è bello nella vita: pregare lodando Dio, piangendo, ma sempre con il cuore aperto allo Spirito perché preghi in noi, con noi e per noi”. “Impegniamoci a pregare gli uni per gli altri, perché le opere di misericordia diventino sempre più stile della nostra vita”, l’esortazione di Francesco al termine del ciclo delle catechesi sulla misericordia: “Le catechesi finiscono, ma la misericordia continua, e dobbiamo esercitarla in questi 14 modi”.