Emergenza

Campo profughi a Calais: Caritas Francia, senza un piano “smantellamento ed espulsioni avranno conseguenze drammatiche”

“La distruzione annunciata del campo di Calais e l’espulsione dei suoi abitanti senza una diagnosi approfondita della situazione e senza proposte di soluzioni diverse che tengano conto di questa diagnosi, avranno conseguenze drammatiche”.  E’ un comunicato durissimo quello pubblicato oggi dal Secours-catholique – Caritas Francia nel giorno in cui il Tribunale amministrativo di Lille ha respinto il ricorso depositato mercoledì 12 ottobre dal Secours Catholique, con una dozzina di altre associazioni, in cui si richiedevano una serie di informazioni circa le operazioni di sgombero nonchè una valutazione attenta dei bisogni delle persone presenti nella così chiamata “giungla” di Calais. Nel comunicato, la Caritas Francia spiega che a più riprese nel mese di settembre le autorità del Paese, tra cui lo stesso presidente della Repubblica, hanno annunciato l’immente evacuazione degli abitanti del campo di Calais. Non ricevendo però comunicazione circa il progetto di smantallamento, il calendario dell’operazione e il metodo della sua messa in opera, la Caritas aveva deciso di rivolgersi al giudice del Tribunale amministrativo di Lille. “Nostro obiettivo – spiegano al Secours-catholique – era quello di ottenere tutte le informazioni che ci avrebbero permesso di assicurarci che tutto si sarebbe svolto nel rispetto dei diritti fondamentali dei profughi nel quadro della evacuazione”. Lo stesso Consiglio d’Europa – ricorda la Caritas – in data 12 ottobre 2016 richiamava le autorità francesi a rendere pubblico e senza ritardi la loro strategia di chiusura del campo nella garanzia del rispetto dei diritti dei profughi. Grave dunque che il Tribunale amministrativo abbia oggi respinto la richiesta di informazioni delle associazioni. La Caritas fa notare che ad oggi non è stata per esempio ancora presentata alcuna soluzione di ri-alloggiamento di quelle persone che rifiuteranno il piano di sgombero né di chi lo abbandonerà da qui a lunedì, in cerca di altre sistemazioni verso Parigi e il Belgio. Questa assenza di soluzioni alternative, fanno notare alla Caritas, “condurrà inevitabilmente alla nascita di campi ancora più precari”.  La Caritas chiede quindi il mantenimento di strutture permanenti di accoglienza in loco. “Siamo inoltre particolarmente preoccupati – concludono – per la situazione dei minori stranieri non accompagnati per i quali non sono state presentate ancora soluzioni credibili”.