Religiosità

Polonia: don Zareba (Un. Wyszynski), “Graduale trasformazione della religiosità tradizionale”

In Polonia avvengono “processi di trasformazione religiosa ed ecclesiale”, ma la laicizzazione della società procede sempre in modo “lento e strisciante”: lo afferma don Slawomir Zareba, direttore dell’Istituto di sociologia dell’Università cattolica “Cardinale Stefan Wyszynski” di Varsavia. L’analisi dei dati dell’Istituto statistico della Chiesa cattolica, presentati ai primi di gennaio, porta il presule alla conclusione che nel caso della società polacca non si possa parlare di “scristianizzazione” ma piuttosto di “una graduale trasformazione della religiosità tradizionale”, caratterizzata da un “rifiuto” delle “istituzioni ecclesiali”. Dal 2008 il numero di fedeli che regolarmente partecipano alle liturgie domenicali si aggira stabilmente attorno al 40%. “Alle varie tendenze negative del mondo contemporaneo, in Polonia si contrappongono la forza della tradizione cristiana e l’opera modernizzatrice della Chiesa cattolica”, sostiene lo studioso, la cui tesi è suffragata da un altro dato: il 16% dei polacchi ogni domenica si accosta all’Eucaristia. “È quindi prematuro parlare della secolarizzazione della società polacca, processo in atto nei Paesi dell’Occidente dagli anni ‘60”, continua don Zareba, preoccupato tuttavia dal fatto che in Polonia “un certo tipo di religiosità tradizionale sia sempre meno invitante per le nuove generazioni”.