Solidarietà

Adozioni internazionali: Aibi, i Siano la “famiglia più accogliente del 2015”

Famiglia Siano

Dalla fine del 2015, Sarno, in provincia di Salerno, ha 3 abitanti speciali in più. È un terzetto di fratelli brasiliani arrivati in adozione internazionale e accolti da Elia e Michele Siano, due coniugi trentenni che si sono rivolti alla sede salernitana di Aibi (Associazione Amici dei Bambini), per realizzare il loro sogno. Proprio i Siano sono stati nominati la “Famiglia più accogliente del 2015”, un riconoscimento che Ai.Bi. assegna ogni anno (questa è la terza edizione del Premio) a ridosso del 21 gennaio, anniversario di fondazione dell’Associazione. La premiazione è avvenuta ieri, a Salerno. Un appuntamento a cui non poteva mancare Chicco, storico partner di Aibi nel perseguire l’impegno dell’Associazione che sostiene il diritto di ogni bambino ad avere una famiglia. Per questo nel 2010, dalla collaborazione fra Chicco e Aibi, è nato il progetto “Chicchi di Felicità per bimbi speciali” che supporta le adozioni di bambini con più di 7 anni d’età, o con bisogni particolari o appartenenti a gruppi di fratelli. Il premio è un buono di 500 euro donato da Chicco e utilizzabile dalla famiglia per l’acquisto di prodotti del marchio di prodotti per l’infanzia. Per Elia e Michele Siano – estetista lei, postino lui – la felicità è arrivata il 26 ottobre 2015, quando sono volati in Brasile per incontrare i loro 3 figli: una ragazzina di 11 anni e due gemellini di 4. Per il presidente di Aibi, Marco Griffini, “i Siano si sono distinti perché rappresentano l’emblema della famiglia semplice e comune. Persone ‘della porta accanto’, non eroi o particolarmente benestanti economicamente. Con la loro semplicità dimostrano che l’adozione internazionale è alla portata di tutti. Inoltre accogliendo tutti e tre i fratelli hanno di fatto riunificato la famiglia (la più grande viveva in un istituto diverso dagli altri due) facendo vincere così il principio morale che l’adozione è un diritto più dei bambini che la risposta ad un’esigenza personale dei genitori”.