Ecuador, dopo il terremoto scatta la solidarietà

Sale di ora in ora il bilancio del disastroso terremoto che sabato scorso (16 aprile) ha colpito la zona costiera dell’Ecuador, nel nordovest del paese. Si contano, secondo l’ultimo rilevamento fornito in queste ore, quasi 300 vittime, oltre 2.000 feriti, numerose migliaia di sfollati e numerosi danni alle infrastrutture. Ecco la testimonianza di don Mauro Da Rin Fioretto, missionario fidei donum della diocesi di Padova e responsabile nazionale di Caritas Ecuador.

Sabato sera alle 18,53 stavo preparando la messa e i battesimi quando tutto ha cominciato a ballare.
Con decisione ho detto a tutti di andar fuori in strada e ho visto le oscillazioni dei pali della luce, delle macchine… uno scossone più forte ed è saltata la luce. Buio profondo, persone che correvano in strada, qualche pezzetto di cornicione che cadeva… Una delle vecchiette mi si è attaccata alla cintura e non mi mollava.

In dieci anni di Ecuador ho sentito parecchi terremoti… ma questa esperienza è stata fortissima.
Ancora non abbiamo un dato esatto dei morti, dei feriti, delle famiglie rimaste senza casa. Stiamo organizzando la generosità di tante persone… tutti vorrebbero fare qualcosa.
È stata un’esperienza scioccante per varie ragioni. Con tutto il mito della tecnica e della scienza, ci si rende conto che ci sono forze tremendamente più grandi di noi. E dei colpi che non si possono evitare: non siamo invincibili.

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