Tra gloria e attesa la Solennità dei santi e la Commemorazione dei defunti

Nella tradizione della Chiesa latina ci sono due ricorrenze in qualche modo collegate: la Solennità di tutti i santi, seguita dal giorno della Commemorazione dei fedeli defunti. Uomini e donne che hanno varcato la porta della morte con percorsi differenti: chi è entrato nella gloria e chi è nell’attesa.

La cristianità, come afferma il teologo ortodosso Evdokimov, «insegna la purificazione dopo la morte, non come pena da purgare, ma come continuazione del destino, purificazione, liberazione progressiva e guarigione. Tra la morte e il Giudizio l’attesa è creatrice». In questa «attesa» è fondamentale il ruolo che noi, in questa vita, abbiamo nei confronti di chi è già nell’Oltre: è il suffragio per loro attraverso la preghiera, l’elemosina e il sacrificio della Messa. Ma troppo spesso dimentichiamo questa missione cristiana perché la morte è ormai diventata un vero e proprio tabù. La negazione della morte e una sorta di interdizione a parlarne hanno creato una situazione inedita ed innaturale nella civiltà occidentale.

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