“Nella riscoperta della propria vocazione e mettendo in relazione i diversi doni dello Spirito, possiamo essere nel mondo portatori e testimoni del sogno di Gesù: formare una sola famiglia, unita nell’amore di Dio e stretta nel vincolo della carità, della condivisione e della fraternità”. È l’auspicio espresso da Francesco nel Messaggio per la Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni, in programma il 21 aprile sul tema: “Chiamati a seminare la speranza e a costruire la pace”.
Il Pontefice nutre una speciale devozione per lo sposo di Maria e il padre putativo di Gesù, al quale ha dedicato una lettera apostolica, un anno speciale e un ciclo di catechesi. Ma le radici del suo rapporto di intimità spirituale con il “custode della Chiesa” risalgono alle origini della sua vocazione e del suo pontificato, iniziato undici anni fa.
L’arcivescovo di Bologna e presidente della Cei ha aperto il Consiglio permanente soffermandosi sulla “priorità” della pace. “Tutt’altro che ingenuità” le parole di Papa Francesco: per la Chiesa “il valore della vita è superiore a ragionamenti o schieramenti”. Alle elezioni europee votare “scegliendo responsabilmente i deputati che rappresenteranno i nostri valori”. “Preoccupazione” per la tenuta del sistema Paese e appello per “nuovo welfare” e “piena applicazione” della legge sulle Dat.
Via con il quinto mandato, per altri sei anni, con l’86,5% dei consensi raccolti dai tre giorni di voto nella Federazione Russa: Vladimir Putin ce l’ha, ovviamente, fatta, con numeri da vero e proprio dittatore. Un abisso di distanza dai suoi concorrenti-farsa. Ieri alle 12, è scattata la protesta “mezzogiorno contro Putin” con l’iniziativa lanciata da Yulia Navalanaya, moglie dell’oppositore ucciso il 16 febbraio scorso, di ritrovarsi davanti ai seggi elettorali, e annullare la scheda scrivendo il nome di Alexsey Navalny. Ovviamente non si saprà mai il numero di schede annullate.
“Vi confesso che quando vengo al Bambino Gesù provo due sentimenti contrastanti: provo dolore per la sofferenza dei bambini malati e dei loro genitori; ma nello stesso tempo provo una grande speranza, vedendo tutto quello che lì si fa per curarli”. Lo rivela il Papa, nel testo preparato per l’udienza alla comunità dell’ospedale Bambino Gesù, letto da mons. Filippo Ciampanelli, della segreteria di Stato. Arrivando in Aula Paolo VI, Francesco ha affermato: “Cari fratelli e sorelle, sono contento di vedervi! Io non mi sono ripreso e per questo non potrò leggere bene il messaggio. Per questo lo farà mons. Ciampanelli per me”.
Il vero assente è sempre lo stesso: l’atto di addestrare, insegnare, consegnare la fede, in una parola la traditio fidei, cenerentola della nostra epoca cristiana. Alla fine ci torneremo per necessità, occorreva già dal dopo-Concilio e abbiamo perso, finora, l’occasione. Allora se bisogna parlare di preghiera ai giovani bisogna parlare di come addestrarli alla preghiera, mostrando loro che non è un atto di devozione stantia ma relazione vivace ed efficace con la bellezza di Dio, con la sua paternità, con la sua potenza. Soprattutto è necessario svelare che la preghiera è un atto di Dio nell’uomo, un’opera del maestro della relazione con Dio che è lo Spirito Santo.
Adrenalina, resilienza e caparbietà. Tre aggettivi che legano tre titoli in uscita tra cinema e piattaforme. Anzitutto “Race for Glory. Audi vs Lancia” diretto da Stefano Mordini e con Riccardo Scamarcio: il racconto dell’epica impresa del 1983 nel mondo del rally che ha portato la Lancia sul podio. Negli stessi giorni arriva nei cinema “La terra promessa” di Nikolaj Arcel in Concorso a Venezia80; protagonista un imponente Mads Mikkelsen, nel ruolo di un comandante dell’esercito che scommette sulla coltivazione delle aspre terre del Nord sul finire del XVIII secolo. Infine, su Sky dal 22 marzo la seconda stagione di “Call my agent – Italia”, serie cult targata Palomar: torna il caotico ed esilarante mondo della CMA, agenzia che gestisce talenti di cinema e tv a Roma.
“Dopo 160 giorni la Terra Santa, sconvolta dalla violenza, non vede una possibile soluzione alla guerra in corso. Oggi, primo venerdì di preghiera del Ramadan, iniziato lunedì scorso, a Gerusalemme, la città Santa per le tre religioni monoteiste, il clima è teso. Forti le restrizioni imposte da Israele: gli uomini che hanno meno di 55 anni e le donne che hanno meno di 50 anni non possono arrivare fino alla Spianata delle Moschee per pregare”. A descrivere l’atmosfera che si vive in queste ore a Gerusalemme è padre Ibrahim Faltas, vicario della Custodia di Terra Santa.
Anonimato è la parola d’ordine per chi vuol vivere in Russia, pur pensandola diversamente dal presidente in carica. Per salvare la libertà, il posto di lavoro, i propri cari, bisogna tacere. Anonimato deve garantire il Sir a un accademico moscovita che ha accettato di rispondere ad alcune domande sulla Russia alla vigilia delle elezioni presidenziali del 15-17 marzo: il tema è “molto delicato” e c’è una “enorme macchina repressiva che si sta muovendo in Russia”, spiega il nostro interlocutore da Mosca.
Nelle aziende farmaceutiche la percentuale di bambini dei dipendenti supera del 45% la media nazionale. Assistenza sanitaria integrativa, smart working, part-time, flessibilità oraria, congedi e aspettative per maternità più lunghi sono alcuni ingredienti della “ricetta” a sostegno della natalità.
A distanza di un anno dall’ingresso in diocesi di mons. Salvatore Rumeo, la fase diocesana del processo di Beatificazione del servo di Dio Nino Baglieri, volge al termine; uno dei primi desideri del Presule netino, non appena diventato vescovo di Noto.
Il 28 febbraio scorso, alla presenza di oltre 80 persone, si è svolta la presentazione del volume Elogio della porosità – Per una teologia contestuale. Studiosi e ospiti convenuti per riflettere sull’opera edita per l’emeritato del prof. Giuseppe Lorizio.
Nelle ultime settimane abbiamo saputo di nuove minacce contro alcuni sacerdoti, da parte di ambienti mafiosi. E c’è chi, anche con intenti lodevoli, ha parlato di “preti antimafia”, “preti di frontiera”. Queste definizioni però non aiutano, lo dico come qualcuno che se le è viste attribuire a sua volta. Non sono d’aiuto perché fanno passare l’idea che l’opposizione al crimine organizzato sia un’opzione facoltativa, e non una necessità ovvia per chi predica il Vangelo.
Sono atterrati oggi all’aeroporto di Fiumicino 97 rifugiati evacuati dai campi di detenzione della Libia, dove sono stati vittime di torture e gravi maltrattamenti. Tra di loro 20 minori e alcune persone particolarmente fragili dal punto di vista sanitario. Nell’arco di tre anni entreranno con i corridoi umanitari dalla Libia 1500 persone.
La proposta della modifica della 185/90 sta provocando una forte attenzione, con un movimento che in fase di discussione parlamentare ha formulato delle proposte di modifica costruttive e di buon senso: nessuna di queste proposte è stata accettata, a certificazione di quanto limitata sia la volontà di dialogo quando si parla di trasparenza e rispetto dei diritti umani. Diverse organizzazioni cattoliche hanno preso una posizione assai ferma su questo argomento, appellandosi alla coscienza dei parlamentari contro il falso realismo della guerra.
Associazioni e Movimenti cattolici italiani uniti per impedire la modifica della Legge 185/90. A seguito dell’approvazione del Senato avvenuta a fine febbraio, sarà a breve in discussione alla Camera dei Deputati il Disegno di Legge di iniziativa governativa che modifica, “peggiorandola in maniera rilevante”, la normativa italiana sull’esportazione di armi. Vignarca (Rete Pace e Disarmo): “Non è vero che armarci di più garantisce più sicurezza e più pace. Questo paradigma viene utilizzato in maniera strumentale per favorire l’export di armi”.
Le condizioni umanitarie rimangono disastrose in Ucraina: circa il 40% della popolazione ha bisogno di supporto umanitario e di protezione ma i finanziamenti coprono 13% dei bisogni. Attualmente sono quasi 6,5 milioni i rifugiati ucraini fuori dal loro Paese, mentre circa 3,7 milioni di persone sono ancora sfollate all’interno dell’Ucraina.
IN ITALIA 185.000 richieste di Protezione temporanea dall’inizio del conflitto
Gli interventi hanno riguardato tre ambiti, coinvolgendo i diversi servizi diocesani e le parrocchie: 1.585 sono accompagnati attraverso i centri di ascolto diocesani; 188 con il programma di accoglienza diffusa nelle comunità parrocchiali, istituti religiosi e famiglie, realizzata in collaborazione con la Prefettura di Roma e la Protezione Civile; 227 attraverso l’assistenza sanitaria presso il Poliambulatorio di Via Marsala.
“Esortiamo la comunità internazionale, i leader religiosi e politici dei vari Paesi di continuare nel loro impegno per proteggere l’Ucraina dall’aggressione russa, per assistere coloro che stanno soffrendo per le conseguenze di questa guerra. Questo include il ritorno in Ucraina dei bambini, dei civili e dei prigionieri di guerra ucraini deportati illegalmente dalla Russia”. È quanto chiede il Consiglio panucraino delle Chiese e delle organizzazioni religiose, in un appello diffuso oggi.
“Come frati della Custodia di Terra Santa è nostro compito, secondo il mandato della Santa Sede, prenderci cura dei luoghi santi, dimorarvi e farne luoghi di preghiera, essere accoglienti verso i fedeli locali e verso i pellegrini, e anche mettere in campo opere educative come le scuole, opere sociali come case per anziani e per le giovani famiglie, ambulatori e dispensari, opere di promozione umana attraverso la creazione di posti di lavoro. La Colletta del Venerdì Santo serve a coprire una parte di questi costi, grazie alla generosità dei fedeli di tutto il mondo, grazie alla vostra generosità”. Così il custode in un video messaggio.
Nell’agosto 2021 oltre 1.300 minorenni in fuga dall’Afghanistan soli o con le loro famiglie arrivano in Italia attraverso l’operazione Aquila Omnia e i corridoi umanitari. Poche settimane dopo Con i Bambini, nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa, lancia l’iniziativa “Con i bambini afghani” per avviare in tempi rapidi azioni di accompagnamento educativo, dentro e fuori la scuola, e di inclusione di bambini e famiglie.
“Sappiate che qui avrete sempre e solo degli amici”. Lo ha detto ieri a Roma il card. Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza episcopale italiana, incontrando, assieme al segretario generale della Cei, mons. Giuseppe Baturi, undici bambini ucraini, tra i sette e i dodici anni. I bambini provengono dall’orfanotrofio di Kharkiv, al confine con la Russia. Sono ospiti della struttura da quando hanno perso, a causa della guerra, entrambi i genitori.
Dal 28 febbraio in sala “Dune. Parte Due” di Denis Villeneuve. Il regista canadese torna a raccontare il cammino di formazione del giovane Paul Atreides, considerato da molti il profeta della liberazione dal giogo della schiavitù dell’impero. Ancora, al cinema dal 29 febbraio con Lucky Red troviamo “La Sala Professori” di Ilker Çatak, candidato all’Oscar come miglior film internazionale.
Dai pressi di Rafah arriva la testimonianza di Karim, un infermiere che lavora in una delle strutture sanitarie della zona dove, dopo l’ordine di evacuazione dell’esercito di Israele, sono affluiti circa 1,3 milioni di sfollati dal centro e dal nord della Striscia. “Siamo continuamente sotto pressione, non sappiamo quale sarà il nostro futuro. La sensazione è quella che si può morire da un momento all’altro senza che ce ne rendiamo conto”.
“Non c’è nessun cambiamento dal punto di vista economico. Non c’è nessun afflusso di risorse. Si registra quello che noi avevamo previsto, cioè una sorta di paralisi dell’azienda che, in teoria, dovrebbe essere risanata attraverso il commissario per essere poi affidata a privati, quindi un periodo transitorio. Però risanata non si capisce con che cosa, perché ha un debito di 3 miliardi e 100 milioni”, il punto di vista di Alessandro Marescotti, tarantino e presidente dell’associazione di volontariato PeaceLink.
“La vicenda è abbastanza ingarbugliata. È veramente difficile tenere in piedi una realtà che al momento ha una produzione molto bassa e parecchi debiti acclarati. Ci sono ancora molte incertezze”. A dirlo al Sir è don Antonio Panico, professore, vicario episcopale della diocesi di Taranto per la Pastorale sociale, il lavoro, la giustizia e la custodia del creato, commentando il decreto del ministro delle Imprese e del Made in Italy che ammette l’ex Ilva alla procedura di amministrazione straordinaria.
Partendo dai primi dati ufficiali forniti dall’Inps sull’accesso all’Assegno d’inclusione, l’Alleanza denuncia: “Basso il numero delle domande accolte, rispetto alle aspettative e soprattutto rispetto al fabbisogno: accolte 480.000 domande, a fronte di una potenziale platea attesa dal Governo di circa 737.000 nuclei beneficiari”. Di qui la richiesta di un incontro alla ministra Marina Elvira Calderone.
Confrontando i dati delle dichiarazioni dei redditi dal 2020 al 2023, emerge che l’inflazione ha eroso i redditi del ceto medio più del Covid. È quanto emerge dalla ricerca Acli “Povere famiglie. L’impatto dell’inflazione sui redditi degli italiani”, realizzata dall’Osservatorio nazionale dei redditi e delle famiglie in collaborazione con il Caf Acli e l’Iref e presentata oggi a Roma.
La sfida vera degli Esercizi, l’esercizio più difficile, è quella che ci si para dinanzi al rientro: come non disperdere le scintille di consolazione raccolte? Sant’Ignazio ci viene in soccorso, proponendo l’esercizio quotidiano dell’esame di coscienza. A noi può sembrare banale, ma ciò è dovuto al fatto che per lo più l’esame di coscienza lo facciamo male, come una contabilità dei sensi di colpa.
Il direttore del Nato Defence College Foundation non ha dubbi sulle ripercussioni che la morte di Navalvy avrà sulla Russia e in particolare sulle sue relazioni internazionali. “La sua morte complica la rappresentabilità realista del governo Putin non solo nei confronti dell’opinione pubblica mondiale e dei vari governi, ma anche rispetto ad eventuali trattative per trovare una soluzione al conflitto in atto con l’Ucraina”.
“Il governo ucraino ha ringraziato ufficialmente la Santa Sede, insieme al Qatar e all’Unicef, per quanto si è fatto per la questione dei bambini catturati durante il conflitto. Così c’è stata una dichiarazione formale dei russi”. Lo ha detto il card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, rispondendo ad una domanda sulla missione per la pace in Ucraina affidatagli da Papa Francesco. Ad intervistare il porporato, nell’ultimo numero de La Civiltà Cattolica in uscita sabato, sono il direttore della rivista, p. Nuno da Silva Goncalves, e Simone Sereni.
Roma si prepara al Giubileo 2025, quando arriveranno anche pellegrini con disabilità che, dal 28 al 30 aprile, avranno un momento a loro riservato. Abbiamo incontrato suor Veronica Donatello, responsabile del Servizio nazionale per la pastorale delle persone con disabilità della Cei, per capire come procede il cammino verso l’Anno Santo.
L’Anno Santo del 2025 può essere l’occasione per abbattere i confini e permettere a tutti, anche a chi ha una qualsiasi disabilità, di beneficiare del patrimonio immenso del Paese e vivere allo stesso tempo un’esperienza di fede. A questa prospettiva mira “Giubileo for All”, un progetto che raccoglie diversi itinerari sul territorio italiano promossi da diocesi ed enti locali.
Prendendo le mosse da una storia vera, quella dell’ex agente federale Tim Ballard, “Sound of Freedom” mette a tema gli abusi sui minori e la tratta dei bambini, i traffici tra America Latina e Nord America. Un’opera che si muove sul terreno del thriller poliziesco sconfinando nel cinema di denuncia e impegno civile.